Domenica 18 febbraio 2024 – ore 16,00
Centro Eventi “Il Maggiore”
Corni, scherzi e diveretimento
Ensemble A.Toscanini
Luca Braga – Giulia Lopardo, Violino
Salvatore Casu – Arianna Cartini, Viola
Ruta Tamutyte, Violoncello
Davide Citera – Alessandro Gornati, Corno
Musiche di L.v.Beethoven – W.A. Mozart
Programma
L. Von Beethoven
Sestetto in mib magg. op. 81
W.A. Mozart
Quintetto K 407
W.A. Mozart
Divertimento K 522
Il programma include brani famosi che sono stati dedicati o scritti appositamente dall’autore ai più celebri cornisti dell’epoca.
Nel sestetto beethoveniano si ravvisa una prova d’autore del settimino op. 20
In particolare il quintetto K 407 è dedicato al cornista salisburghese Ignaz Leitigeg che fu spesso bersagliato dagli scherzi di Mozart.
Il brano K 522 è un ritratto- parodia dei maldestri esecutori e dei mediocri compositori dell’epoca, colmo di indicazioni scherzose e salaci che spronano ed indicano all’esecutore la strada per una corretta interpretazione del brano musicale.
L’ensemble Arturo Toscanini è nato all’interno della scuola di Musica A.Toscanini di Verbania ed è composto prevalentemente dai docenti che insegnano nella scuola stessa.
Il complesso ha una fisionomia variabile a seconda dei programmi e dei progetti musicali che propone ed è spesso allargato alla partecipazione dei migliori studenti dell’Istituto sino a diventare un’orchestra da camera.
L’ensemble si è già esibito in molte occasioni in Provincia e fuori ed è composto da:
LUCA BRAGA –violino – titolare della cattedra di musica da camera presso il Conservatorio di musica G.Verdi di Milano. E’ membro dell’Orchestra da Camera di Mantova, e primo violino del quartetto dell’Orchestra da camera di Mantova con il quale svolge intensa attività cameristica e concertistica in Italia e all’estero.
GIULIA LOPARDO prosegue lo studio del violino iniziato alle medie con il M.o Braga. Dopo il conservatorio di Novara, frequenta attualmente quello di Milano. Svolge attività sia didattica che concertistica.,
ARIANNA CARTINI Inizia lo studio del violino all’età di 11 anni perfezionandosi in seguito in viola. Violista in diverse orchestre, attualmente fa parte dell’Orchestra Nazionale dei Conservatori Italiani e collabora con l’orchestra del Conservatorio. di Novara.
SALVATORE CASU diplomato in viola, vince il concorso come primo classificato nell’ Orchestra Sinfonica di Roma. Diretto da prestigiosi direttori, svolge attività concertistica in Italia e all’estero cui accosta l’attività didattica.
RUTA TAMUTYTE diplomata in violoncello presso l’Accademia di Musica Lituana, inizia la sua carriera presso l’Orchestra da camera St. Christopher di Vilnius, collaborando poi con la Vilnius Festival Orchestra e l’Orchestra Sinfonica Nazionale Lituana, con cui ha suonato anche in qualità di solista. Fa parte della Kremerata Baltica con cui ha suonato in tutto il mondo accompagnando prestigiosi solisti
DAVIDE CITERA diplomato in corno, successivamente consegue il diploma di “Perfezionamento in corno“ e il “Konzertexamen” (diploma di concertista) presso l’ HFM di Detmold. Ha collaborato con :prestigiose orchestre nazionali e internazionali e con direttori d’orchestra di altissimo livello. Attualmente è primo corno dell’orchestra “Zürcher Symphoniker”, di Zurigo e della “Detmolder Kammerorchester”, di Detmold; in entrambe le orchestre si esibisce regolarmente anche in qualità di solista.
ALESSANDRO GORNATI inizia giovanissimo lo studio del corno proseguendo nella scuola di Musica “A. Toscanini” di Verbania
II Sestetto Op. 81b di L. Van Beethoven risale con sicurezza agli anni 1794-95I. La critica (Weiss) considera le composizioni per fiati di Beethoven – come «brani di circostanza, volti al passato e, quasi per partito preso, indifferenti a una ricerca vitale» – in effetti troviamo una esibita aderenza alla leggiadria del Settecento. Tenerezza, armonia, semplicità vanno sottolineate in questa pagina; senza passioni autentiche, senza abbandoni contemplativi o contrasti drammatici.
La composizione si articola in tre movimenti e, soprattutto nei primi due, i corni hanno una parte preponderante. Il primo movimento, Allegro con brio, è in forma sonata; il tema principale costituisce una sorta di botta e risposta tra corde e fiati. Sonorità vivaci, energiche e compatte si alternano a passaggi lirici, con gran sollievo dei corni. Nel successivo, breve Adagio, i fiati suonano una melodia dolce e appassionata sopra un accompagnamento molto discreto degli archi. Nel movimento finale, Rondò: Allegro, dopo le fanfare e le chiamate di caccia, gli archi acquistano maggiore rilievo. L’atmosfera leggera, briosa, è contrastata da un’elegante sezione centrale quasi austera. Il finale ricorda il Quintetto per corno in mi bemolle maggiore K. 407 di Mozart, tuttavia qui la scrittura è meno esuberante.
W.A. Mozart compose il Quintetto in mib mag a Vienna nel 1782. Il lavoro è scritto per il cornista salisburghese I. Leitgeb, suo amico e bersaglio dei suoi scherzi. . Sembra che Leutgeb non sia stato un lume di scienza offrendo più di una occasione di bonario scherno a Mozart che si permise di apporre questa dedica’ al Concerto K. 417: “Wolfgang Amadeus Mozart ha avuto pietà di quest’asino, di questo pazzo di Leitgeb, a Vienna il 27 maggio 1783”, Quale cornista invece doveva aver raggiunto un livello di tutto rispetto se si considerano le difficoltà tecniche dei concerti mozartiani.
Nel primo movimento Allegro Mozart sembra farsi gioco dei limiti del corno, attuando felicemente la sua fusione con gli archi, il corno entra dopo alcune battute introduttive cui risponde volta a volta il violino. L’Andante è costruito su un “battibecco” continuo fra gli strumenti. L’Allegro finale è un rondò, il cui tema è presentato dal corno solo ed è ripreso dal quartetto. La fusione del corno, sempre nostalgico e romantico con gli archi, accentua il carattere poetico e sognante dell’intera opera.
Il Divertimento K 522 (nel titolo originale: Ein musikalischer Spaß) è una composizione cameristica di W. A. Mozart scritta a Vienna nel giugno del 1787. L’intenzione dell’autore era quella di realizzare una parodia dei compositori alla moda che, nella Vienna dell’epoca, riscuotevano successo di pubblico e plauso presso la Corte imperiale, pur essendo in realtà musicisti mediocri. Tuttavia, dietro l’evidente desiderio di voler essere maldestro, si cela Mozart, in quanto il divertimento “È un capolavoro nel suo genere, una satira deliziosa, dietro le cui burle si percepisce continuamente la mano sicura del maestro”( H. Abert).