Domenica 20 febbraio 2022 – ore 17,00
Centro Eventi “Il Maggiore”
Quintetto Toscanini (archi e chitarra)
Renato Pompilio Chitarra, Luca Braga, violino, Francesco Facchini violino,
Salvatore Casu viola, Ruta Tamutyte Violoncello.
Da A. Vivaldi al jazz napoletano
Programma
Carlos Guastavino
Las Presencias n° 6 Jeromita Linares
Astor Piazzolla
Adios Nonino – Oblivion.
Francesco S. Porciello
Passione
Enrico Morricone medley
Cinema paradiso, Gabriel’s oboe
Napoli medley
D.Modugno-Tu si na cosa grande
A. De Curtis – Malafemmena
M. Hamlisch – M. Bergman
The Way We Were
Django Reinhardt
Nuages
Claudio Allifranchini
Silver Ballade
Sting
Fragile
Russian Folk Music
Two Guitars
Il Quintetto Toscanini è formato da musicisti di alto profilo artistico operanti nel territorio del VCO.(Renato Pompilio Chitarra, Luca Braga e Antonello Molteni Violini, Salvatore Casu Viola, Ruta Tamutyte Violoncello).
La proposta musicale è un repertorio versatile che unisce la disciplina classica all’estro della musica Jazz, Folk Pop, una occasione per ascoltare sonorità e forme nuove.
La realizzazione delle partiture è stata curata da Renato Pompilio e Claudio Allifranchini, (Sassofonista Compositore e Arrangiatore).
Guastavino (1912-2000) è il più grande esponente del nazionalismo romantico argentino. Il suo stile musicale, fermamente radicato nel secolo XIX gli ha permesso di creare una musica nazionale che utilizza un idioma romantico divenuto un modello per la generazione dei musicisti degli anni ’60. Lo stile delicato ed intimo è accompagnato dallo spirito popolare delle sue melodie folcloriche originali. Nei ritmi rimane sempre intatto e fresco, anche nei momenti di maggior complessità armonica e nelle elaborazioni contrappuntistiche. L’ispirazione di Guastavino resta fedele nella sua emotività e lirismo, dimostrando che per emozionare non sono necessari spiegamenti spettacolari o deformazioni patologiche, ma è sufficiente una semplice e chiara melodia, sempre riconoscibile e presente nel tempo).
P. Piazzolla (1921-1992) musicista, compositore, arrangiatoreargentino. riformato re del tango e strumentista d’avanguardia, è considerato il musicista più importante del suo Paese e in generale tra i più importanti del XX secolo.
Nel 1959, in tournée nel centro America, il 13 ottobre riceve la notizia della morte improvvisa del padre, don Vicente Piazzolla, familiarmente chiamato Nonino. Adios Nonino nasce per dirgli addio, per salutarlo da lontano un’ultima volta; è l’anima più profonda del suo autore che nell’inquietudine trova per un attimo la calma e la pace in un’altra vita. Piazzolla forse non a caso voleva che fosse ascoltato più che ballato, così come si ascolta dentro di sé un addio.
L’ introduzione crea una sorta di suspense accompagnata dalla dolcezza che le note lentamente cominciano a esprimere. E’ un percorso di vita quasi una nascita, notiamo calma apparente, equilibrio, una ricerca nell’ansia, nell’angoscia. Poi gli strumenti improvvisamente tornano al ritmo impetuoso, si intersecano, si uniscono, si rincorrono, si separano, fanno pace tra loro, si ricompongono e il finale arriva nell’arrendevole e struggente tristezza che lentamente, come la vita, si spegne e segna il suo addio.
Oblivion è un Tango Nuevo complesso, introspettivo e struggente (Oblivion significa oblio). La ricerca ritmica e melodica di A. Piazzolla si esprime in queste composizioni dove l’anima del Tango Argentino si riscopre nelle contaminazioni con altri ritmi, nella ricerca melodica, con l’utilizzo di strumenti non legati alla tradizione argentina. Oblivion fu interpretata da vari cantanti italiani, ma solo Mina appassionò a tal punto Piazzolla che per lei compose una variazione.
F. S. Porciello, in arte Savè, è un grande musicista italiano, chitarrista dal tocco prezioso, che vanta collaborazioni con i più grandi artisti italiani. In Passione sottolinea il tema dell’ Amore nelle sue innumerevoli declinazioni: dolcezza, crudeltà, delusione, passione, universalità.
Con E. Morricone medley e Napoli medley abbiamo una proposta di più temi notissimi, ma sempre di piacevole ascolto.
The Way We Were fu scritta da Alan Bergman e Marilyn Bergman, parolieri statunitensi ed arrangiata da Marvin Hamlisch, (compositore e musicista statunitense) per la colonna sonora del film Come eravamo Il brano vinse il premio Oscar ed il Golden Globe per la migliore canzone; dimostra come una canzone normale può divenire un capolavoro
Nuages (nuvole”) è una delle composizioni più famose di Django Reinhardt.
È ampiamente considerato uno dei più virtuosi ed influenti chitarristi di tutti i tempi e ritenuto uno degli esponenti più
Significativi del jazz europeo.
Allifranchini appartiene ad una lunga generazione di strumentisti, che si snoda attraverso il nonno, il padre, il cugino suo primo maestro per arrivare sino a lui.
Personalità eclettica di musicista autodidatta, rivolge la sua attenzione al mondo musicale celebrandone i molteplici aspetti filtrati dalla sua estrema sensibilità di interprete che crede nell’arte in senso lato e di un uomo che realizza un suo impulso interiore in musica istintivamente.
Oltre a scrivere per le formazioni con le quali collabora stabilmente, enumera al suo attivo brani originali per la Big Band dei Pomeriggi musicali di Milano ed un C.D. che porta il suo soprannome di sempre “Wally”.
Sting, pseudonimo di G. M.T. Sumner è un cantautore, polistrumentista e attore britannico, che ha esordito come membro dei Police per poi intraprendere una carriera solista di successo. Le sue influenze musicali includono rock, jazz, reggae, sophisty-pop, musica classica, new-age, steampunk e worldbeat.
Russian Folk Music
L’esecuzione e la diffusione della musica etnica in Russia ha una lunga tradizione. Inizialmente intrecciata con varie forme di musica d’arte, solo alla fine del XIX secolo inizia a prendere vita propria. con l’aumento della popolarità degli ensemble folcloristici e il movimento del coro popolare.. Questa musica è strettamente legata alla vita e alle tradizioni del villaggio.
La popolare canzone gitana russa Two guitars è stata composta nel XIX secolo dal compositore russo Ivan Vasiliev, sulle parole di una poesia, scritta da Apollon Grigoriev, poeta, critico letterario e teatrale russo.